cyber-jo
  Illustrazioni
 

Ecco alcune illustrazioni che mi sono tanto piaciute:

 

 

L’isola dei sentimenti

 

C'era una volta un'isola, dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli uomini: il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere... così come tutti gli altri, incluso l'Amore.

Un giorno venne annunciato ai sentimenti che l'isola stava per sprofondare, allora prepararono tutte le loro navi e partirono, solo l'Amore volle aspettare fino all'ultimo momento.

Quando l'isola fu sul punto di sprofondare, l'Amore decise di chiedere aiuto. La Ricchezza passò vicino all'Amore su una barca lussuosissima e l'Amore le disse: "Ricchezza, mi puoi portare con te?“ "Non posso c'é molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te."

L'Amore allora decise di chiedere all'Orgoglio che stava passando su un magnifico vascello, "Orgoglio ti prego, mi puoi portare con te?", "Non ti posso aiutare, Amore..." rispose l'Orgoglio, "qui é tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca".

Allora l'Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto "Tristezza ti prego, lasciami venire con te", "Oh Amore" rispose la Tristezza, "sono così triste che ho bisogno di stare da sola".

Anche il Buon Umore passò di fianco all'Amore, ma era così contento che non sentì che lo stava chiamando.

All'improvviso una voce disse: "Vieni Amore, ti prendo con me“ Era un vecchio che aveva parlato. L'Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il nome al vecchio. Quando arrivarono sulla terra ferma, il vecchio se ne andò.

L'Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere: "Sapere, puoi dirmi chi mi ha aiutato?“ "E’ stato il Tempo" rispose il Sapere. "Il Tempo?" si interrogò l'Amore, "Perché mai il Tempo mi ha aiutato?". Il Sapere pieno di saggezza rispose: "Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l'Amore sia importante nella vita".

 

Le benedizioni di Geova

 

Jenny era una bambina allegra coi riccioli d'oro ed aveva già quasi cinque anni.

Mentre si trovava con sua madre alla cassa di un Supermercato vide una splendida collanina di perle bianche in un barattolo di plastica rosa.

"Ah per favore mamma, posso averla? Per favore, per favore mamma!"

Velocemente la madre guardò il lato inferiore del barattolo e subito dopo gli occhi blu di sua figlia che imploravano.

"Costa due euro; se tu la desideri veramente, dovrai certamente trovare alcuni lavoretti extra mediante i quali potrai risparmiare in poco tempo abbastanza denaro per comprartela."

Non appena arrivò a casa Jenny svuotò il porcellino dei risparmi e contò 55 cent.

Dopo la cena, sgombrò il tavolo e aiutò a lavare i piatti.

Il giorno seguente andò dalla sua vicina e le chiese se la poteva aiutare nel giardino per 50 cent.

Infine aveva abbastanza denaro per comprarsi la collanina di perle.

Jenny amava le sue perle; la facevano sembrare una signora elegante!

La portava ovunque: a fare la spesa, all'asilo, perfino nel letto. Le uniche occasioni in cui la toglieva erano quando andava a nuotare o faceva il bagno.

La mamma le aveva detto infatti che se la catena si bagnava il suo collo sarebbe diventato verde.

 

Jenny aveva un amorevole papà.

Ogni sera, dopo che lei si era preparata per andare a letto, suo papà lasciava il suo lavoro e saliva da lei per leggerle un raccontino della buona notte.

Una sera, dopo il raccontino, chiese a Jenny: "mi ami? "

"Ma sì, Papi, lo sai che io ti amo."

"Mi dai la tua collanina di perle? "

"Ah no, babbino! Non le mie perle! Ma puoi avere ´Princess, il cavallo bianco della mia collezione, quello con la coda rosa. Ti ricordi, papi, quello che mi portasti tu? È il mio pezzo preferito! "

"Okay, mio tesoro. Papi ti ama. Buona notte."

Quindi le diede un bacio sulla fronte.

 

Una settimana dopo, dopo il raccontino, il padre di Jenny le chiese di nuovo: "Jenny, mi vuoi bene?"

"Ma sì, papi, lo sai quanto ti voglio bene!"

"Allora regalami la tua collanina di perle."

"Papi, non le mie perle! Ma puoi avere la mia Barbi nuova! È così carina e puoi avere perfino la coperta gialla che si abbina al suo letto."

"Va bene. Dormi bene, piccola. Papà ti vuole tanto bene."

E come sempre le diede anche questa volta un bacio tenero sulla fronte.

Alcune sere dopo, quando il papà andò di nuovo da lei, Jenny era seduta con le gambe incrociate sul suo letto.

 

Mentre il papà le si avvicinava notò che le tremava il mento ed una lacrima scendeva dalla sua guancia.

"Che cosa hai, Jenny? Cosa è successo?"

 

Jenny non parlava, sollevò però la sua piccola manina e la aprì. Vi era la sua collanina di perle.  

Con una voce tremante e lieve, disse poi: "eccola papà. È per te! "

Con le lacrime agli occhi, suo padre le tese amorevolmente la mano, per prendere la sua collanina di perle finte.

Intanto mise l`altra mano nella tasca dei pantaloni e prese un astuccio di velluto blu con una collana di perle vere e la diede a Jenny.

L'aveva già da tempo con sé; egli aveva aspettato solo che Jenny gli desse il monile falso per poterle dare un tesoro vero!

 

 

E così è anche con il nostro padre celeste, Geova.

Aspetta che noi cediamo le cose di poco valore della nostra vita affinché egli possa darci un tesoro meraviglioso.

Non è buono Geova nei nostri confronti?

 

Sei attaccato a cose false che Geova desidererebbe che tu lasciassi?

Ci tieni così tanto ad amicizie dannose o inutili, relazioni, abitudini ed attività che ti sembra impossibile mollare? Talvolta è difficile riconoscere che cosa è nascosto nell'altra mano, ma stai sicuro che Geova non vorrà mai che lasciamo qualcosa senza sostituirla con qualcosa di gran lunga migliore!

 

 

 

 

La forchetta

 

A una giovane sorella fu diagnosticato un male in fase terminale e le fu detto che aveva tre mesi di vita. Così, la sorella facendosi forza cominciò a sistemare le cose per il suo funerale e chiamò un anziano per esporgli le sue volontà.

Disse all'anziano quale cantico desiderava che fosse cantato, quali scritture dovevano essere messe in evidenza e che abito avrebbe voluto indossare.

Dopo che aveva detto ogni cosa all'anziano, egli stava per lasciarla quando lei lo richiamò, perché aveva un'ultima cosa molto importante da dirgli.

“C'è una cosa ancora”, disse con emozione,
“Che cosa”?, chiese l'anziano.
“E' una cosa molto importante”, continuò, “vorrei essere seppellita con… una forchetta nella mano destra”.

L'anziano la guardò senza proferir parola.

“Questo ti sorprende, vero?”, continuò la giovane sorella.
“Veramente sono un po' sconcertato” rispose l'anziano.

Lei spiegò:


“In tutti questi anni, quando sono stata in compagnia di fratelli in occasione di qualche cena, ricordo sempre che quando si raccoglievano i piatti e le posate, qualcuno dal gruppo si sporgeva e diceva a tutti con un sorriso particolare ... ‘tenetevi la forchetta!'… quello era il mio momento preferito, perché sapevo che la cosa migliore stava per arrivare e si trattava spesso di qualche squisita torta al cioccolato o di una crostata di mele, insomma qualcosa di molto speciale e prelibato.

Così, io vorrei, che quando mi vedranno nella bara con la forchetta in mano e ti chiederanno ‘cosa significa questa forchetta?' Tu devi rispondere: “conservate la vostra forchetta, perché il meglio sta per arrivare”.

Gli occhi dell'anziano lacrimavano di gioia, mentre abbracciava la giovane sorella in un addio. L'anziano pensava che lei aveva una visione del nuovo mondo più limpida della sua, una visione migliore di come sarà il paradiso promesso, con una fede migliore di molti che avevano il doppio della sua età e della sua conoscenza ed esperienza. Lei sapeva bene che il meglio stava per arrivare.

Giunse infine il giorno del funerale. Uno ad uno tutti passarono al fianco della bara e videro il corpo della giovane in un bellissimo vestito e videro anche che teneva nella mano destra una forchetta. Più volte l'anziano si sentì domandare “Perché tiene una forchetta in mano?”

L'anziano durante il discorso sorrideva mentre spiegava la conversazione che aveva tenuto con la sorella poco prima che morisse.

Parlò anche della forchetta e di quello che simboleggiava per lei.

Disse all'uditorio che non avrebbe potuto più trascurare la lezione della forchetta e che nemmeno loro l'avrebbero dimenticata, e aveva ragione.

Così, la prossima volta che vi trovate in un pranzo tra amici e qualcuno si avvicina a tavola per dirvi di tenere la forchetta, ricordartegli discretamente che qualcosa di meglio sta per arrivare.

La fratellanza cristiana è davvero una fonte speciale di gioia.

Gli amici ci fanno sorridere, ci incoraggiano a riuscire nella nostra corsa cristiana. Ci ascoltano, scambiano con noi una parola di lode e desiderano sempre aprirci i loro cuori.

Mostra agli amici quanto li ami. Ricorda sempre di esser accanto a loro anche se hai più bisogno tu. Non potrai mai sapere quando arriva l'ora di "tenere la forchetta".

Dai valore al tempo che passi con loro e ricorda di condividere.

L'amore cristiano non è un opportunità, ma una piacevole responsabilità e un obbligo cristiano.

 

 

 

 

Ecco un'esperienza che commenta da sé il Salmo 37:7

“Taci dinanzi a Geova e aspettalo con ardente desiderio”.

 

Una famiglia aveva dei seri problemi economici e non riusciva neanche ad arrivare a fine mese con il denaro che aveva a disposizione.

Il tetto della casa era rotto (e in Ucraina si muore di freddo), i bambini avevano bisogno delle scarpe nuove, bisognava comprare dei vestiti per l'inverno, ma il

capofamiglia era senza lavoro.

 

La moglie di questo fratello si spazientisce. “Ma fino a quando dovremo vivere così? Perché non vai in Italia a lavorare?”

Lui era profondamente spirituale e le rispondeva: “Non preoccuparti, non sarà sempre così, continuiamo a predicare e a mettere al primo posto il Regno e vedrai che la situazione cambierà.”

 

Per vari mesi la moglie continuava ad assillarlo: “FINO A QUANDO??”

E lui rispondeva: “Non sarà sempre così.”

Un giorno, in seguito alle continue lamentele della moglie, il fratello appende in cucina un cartello con la scritta: “NON SARÀ SEMPRE COSÌ.”

Ogni volta che la moglie gli chiedeva fino a quando dovevano rimanere in quella situazione, lui si limitava a indicarle il cartello...

 

Per farla breve, arriva la svolta: un imprenditore lo chiama e sapendo che è un Testimone gli offre un ottimo lavoro di responsabilità. Con il denaro il fratello non solo riesce a mettere a posto la casa... compra i vestiti ai figli e alla moglie, e acquistano pure un automobile (cosa di lusso in Ucraina).

Nello stesso tempo riesce a mettere le cose spirituali sempre al primo posto. Dopo vari mesi la moglie, molto più tranquilla, va dal marito e gli dice: “Sai caro, quel cartello in cucina... vorrei toglierlo... mi ricorda i tempi in cui vivevamo male.”

 

Il fratello le risponde: “No, cara, lascialo lì, perché... non sarà sempre così.”

 

Morale: tutto intorno a noi può cambiare; nella vita ci saranno sempre alti e bassi... ma l'unica cosa che deve rimanere in eterno è il nostro amore e la

nostra fiducia in Geova.  

 

Buona giornata, e se oggi non lo fosse, beh,... NON SARÀ SEMPRE COSÌ. 

 

  

 

CHI LO FECE?

 

Una volta c’erano 4 persone; i loro nomi erano Chiunque, Qualcuno, Nessuno e Ognuno.

Ogni volta che c’era un lavoro importante da fare, Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Chiunque avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece. Quando Nessuno lo fece, Ognuno si arrabbiò perché era il lavoro di Chiunque. Ognuno pensò che Qualcuno lo avrebbe fatto, ma Nessuno si rese conto che Nessuno lo avrebbe fatto. Così, di conseguenza, Ognuno incolpò Qualcuno quando Nessuno fece ciò che Chiunque avrebbe dovuto fare per primo.

 

 

La VOSTRA RESISTENZA o....

 

Un piccolo ragazzo stava lavorando in un giardino pieno di sassi e pietre con suo padre. Il padre gli chiese una mano e gli disse di spostare un certo masso dall’altra parte del giardino. Non fece in tempo a chiederlo che il ragazzino subito iniziò a spostarlo, ma questo si rivelò troppo grande per lui. Desiderava però mostrare al padre che lui era diventato grande, e così lottò e sudò e si sforzò e sbuffò e soffiò, ma non andò molto lontano. Il padre lo osservava e lo vedeva mentre continuava a sforzarsi. "Figlio," disse il padre "non stai usando tutte le tue risorse”. Il ragazzino ci rimase male ma ci riprovò con più energia, e con ogni grammo di resistenza che aveva provò a caricare quella roccia dentro al suo carretto. E di nuovo soffiò, e sbuffò, e si sforzò, e lottò, e sudò, senza riuscire a fare nessun vero progresso. "Figlio, non stai usando tutte le tue risorse!". Il ragazzino rispose "Sì che le sto usando, ce la sto mettendo tutta!”. Il padre fece una pausa poi disse "Figlio, non mi stai usando!”. Non dovremmo ostinarci a fare da soli quando abbiamo grossi problemi ma dovremmo invitare Geova ad aiutarci con le nostre difficoltà.

 

 

 

CARAMELLE PRATICHE

 

Una sorella e il suo giovane figlio Tommy stavano facendo spese al locale supermercato. Il proprietario, osservando il buon comportamento del giovane, notò che Tommy gettava uno sguardo al grande barilotto delle caramelle da un penny che era al centro del negozio (quello dove i bambini inserendo una monetina da un penny nel barilotto ottengono una manciata di caramelle).

Tommy e sua madre avevano possibilità limitate, e così Tommy non aveva chiesto per sé le caramelle.

Quando stavano pagando i loro acquisti necessari, il proprietario del negozio si sentì in dovere di complimentarsi con Tommy per il suo buon comportamento e per l'aiuto che dava a sua Mamma mentre faceva la spesa.

Quindi il negoziante invitò Tommy a prendersi una manciata di caramelle come ricompensa per il suo buon comportamento.

Inutile a dirsi, sia la madre che il negoziante rimasero sorpresi quando Tommy, dopo averci pensato un po’ su, rifiutò di accettare la generosa offerta del negoziante. Questi, pensando che Tommy fosse solo un po’ timido, insistette che Tommy si servisse da solo prendendosi una manciata di caramelle come espressione del suo apprezzamento per il buon comportamento di Tommy. Dopo avere guardato il barilotto delle caramelle ancora una volta, Tommy sorprese ancora di più il negoziante quando di nuovo rispettosamente declinò l'offerta.

Piuttosto frustrato a questo punto, il negoziante si avviò verso il barilotto delle caramelle, prese una manciata di caramelle, le mise in un sacchetto e le diede a Tommy, dicendogli “Sei proprio un bravo ragazzo, meriti queste caramelle”.

Tommy ringraziò il negoziante e accettò ricono-scente il sacchetto di caramelle.

Sulla via di casa la madre si voltò verso Tommy e gli chiese: “Figlio, so quanto ti piacciono le caramelle e visto che io non stavo obiettando al fatto che ne ricevessi qualcuna, come mai dapprima hai rifiutato di andare a prendere una manciata di caramelle, per poi accettarle quando il negoziante è andato a prenderle per te?”

Tommy si girò verso sua mamma e rispose “Desideravo prendere le caramelle quando il negoziante me lo ha chiesto la prima volta, ma poi ho pensato quanto era piccola la mia mano è quanto invece era PIÙ GRANDE la sua!”.

 

Il barilotto delle caramelle descrive le occasioni che abbiamo oggi di acquistare beni materiali, dedicarci alla carriera sul lavoro, o appassionarci alla ricerca delle cose più desiderabili che può offrire il mondo moderno. Ma mai tutto ciò che offre il mondo si può paragonare a ciò che Geova ha in serbo per noi!

 

Come possiamo perseguire vera saggezza e discernimento?

Lasciamo che siano le potenti mani di Geova a benedirci e a soddisfare ogni nostro desiderio! (Salmo 145:16)

 

 
   
 
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